Sei stato vittima di diffamazione sui social o conosci qualcuno che si è trovato in questa spiacevole situazione?
Purtroppo la diffamazione sui social network è all’ordine del giorno, ma la legge italiana si sta attivando sempre di più per arginare il fenomeno dell’odio online.
Con il progressivo aumento dell’utilizzo di internet, molte leggi riguardo la comunicazione tra gli individui e la privacy hanno dovuto adeguarsi all’integrazione del mondo digitale a quello reale. Uno degli ambiti che è mutato maggiormente negli ultimi tempi proprio a causa dello sviluppo di internet riguarda l’immagine del cittadino nei vari contesti sociali: tutto ciò che accade in rete, infatti, si ripercuote nella vita reale, includendo anche gli atti diffamatori che ledono la notorietà dell’individuo in qualsiasi modo.
Prima di parlare della diffamazione on-line nello specifico, bisogna sapere che questo è un reato sancito dal codice penale.
In questa interessantissima video intervista con l’Avvocato Salvatore Ferrara, specializzato in tutela dei diritti della personalità, scoprirai:
- cosa si intende per tutela dei diritti della personalità;
- quali sono i consigli dell’avvocato riguardo la diffamazione via mass media e social network;
- cosa è meglio sapere quando si ha a che fare con le recensioni negative nel web o con le recensioni nei social (dunque non solo diffamazione a mezzo Facebook);
- quando non c’è diffamazione secondo la legge;
- la responsabilità dei Social media in caso di diffamazione.
L’Avvocato Salvatore Ferrara si occupa inoltre di vittime dell’amianto e inquinamento ambientale, nonché di vittime della criminalità organizzata, come puoi scoprire tu stesso visitando il suo sito. Nell’intervista ci parlerà in maniera chiara anche di questi aspetti così importanti e delicati della vita del nostro paese.
Inoltre, continuando a leggere, approfondiremo i casi principali in cui la vittima di una diffamazione può richiedere un risarcimento danni a discapito del diffamatore, includendo sia la diffamazione diretta, sia quella indiretta.
Diffamazione sui social: la diffamazione diretta su internet
La diffamazione sui social va considerata nelle sue diverse sfaccettature.
Dunque… diffamazione, esempi?
In giurisprudenza vengono classificati come atti diffamatori tutte quelle pubblicazioni che rischiano di danneggiare l’immagine pubblica di un individuo o di un gruppo di persone. È molto importante comprendere che si commette diffamazione non solo quando si offende direttamente una persona in pubblico, ma anche quando ciò avviene a discapito di un gruppo di persone specifico o di un ente pubblico (in alcune circostanze).
Prima di tutto la diffamazione avviene solo quando la discriminazione viene effettuata in un contesto pubblico, cioè con più di due potenziali testimoni. Questo significa che non si commette diffamazione nelle chat private con insulti tra la vittima e il diffamatore, ma si diventa colpevoli in gruppi on-line anche molto ristretti.
In secondo luogo bisogna sapere che non viene commessa diffamazione quando la vittima è presente nel contesto in cui avviene il presunto reato.
In questo caso si può parlare di ingiuria, la quale è punita in maniera diversa dalla diffamazione. (Sapevi che Vittorio Sgarbi apostrofa con l’appellativo di “capra” la maggior parte dei suoi interlocutori solo perché non è considerato ingiurioso a livello legale?)
La diffamazione indiretta e il furto d’identità
Un fenomeno di particolare rilevanza che riguarda il web è il furto d’identità, che avviene tramite la creazione di profili falsi sui social network. Anche in questo caso si parla di diffamazione, ma con l’aggravante di sostituzione di persona. Ciò avviene perché il normale utente su internet può facilmente confondere il profilo falso ritenendo che possa essere quello vero dell’individuo offeso, per cui è importante prestare particolare attenzione quando si decide di creare una pagina web dedicata.
Inoltre è importante sottolineare che la diffamazione avviene solo quando il soggetto diffamato viene specificato in maniera chiara e inconfondibile. Di conseguenza, per commettere il reato di diffamazione è necessario che l’immagine, il testo, il documento audio-visivo ecc… contenga informazioni che riconducono in maniera inequivocabile alla vittima.
Un esempio pratico sono gli individui che ricoprono ruoli politici: affermare che un ministro in particolare sia un truffatore è un reato assimilabile alla diffamazione, mentre parlare di ministri incompetenti in generale non è in alcun modo punibile.
Comunicare con l’Anima
Perché tutto questo odio, viene da chiedersi? Come mai tanti “leoni da tastiera”?
Come accenno anche nel mio libro Blog per l’Anima, la vita sarebbe certamente più semplice, per tutti (sì, anche per gli odiatori!), se ci si abituasse a pensare con l’Anima e dunque a parlare con maggiore empatia.
Ma è un’abitudine che dobbiamo sviluppare giorno dopo giorno, anche nelle piccole cose. Abituandoci a parlare bene, a non pensare male quando possibile. Altrimenti l’odio, a piccole gocce, si radica e poi diventa un’abitudine. Così come l’Amore, la tolleranza e la comprensione.
Ma bisogna iniziare dalla vita reale per evitare che dilaghi, perché il web non è che un’amplificazione all’ennesima potenza di essa.
L’odio è come un fiammifero che si accende e che infuoca quello vicino. Può essere facilmente disinnescato, spesso, evitando di rispondere a una provocazione, educando i figli col buon esempio e con la presenza attenta, sforzandosi di capire le ragioni dell’altro.
Approfondire è meglio!
Per avere maggiori informazioni riguardo al reato di diffamazione e alla querela per diffamazione su Facebook, puoi visitare il sito dello Studio Legale Salvatore Ferrara, dedicato in particolar modo alla tutela dei diritti della personalità.
Mi sono occupato personalmente della creazione del sito web per “Avvocati con l’Anima” come lui. Parlo dell’importanza del Blog per l’Anima anche nel mio libro.
Leggi anche questo articolo de Il Sole 24 ore sulla diffamazione aggravata per commenti offensivi sui Social.
Come diceva il filosofo francese Henri Bergson:
“la comunicazione avviene quando, oltre al messaggio, passa anche un supplemento di Anima”