Come gestire un team di persone, dipendenti, collaboratori, manager con le PASTIGLIE? Hai letto benissimo, PASTIGLIE. Non sono pillole qualunque, sono speciali. Ti danno una carica fortissima ma ne puoi prendere al massimo 5. Scopri di cosa si tratta.
Seguimi in questa storia REALE con degli insegnamenti applicabili in ogni settore.
Come convincere il tuo team che ciò che non vede (ancora)…ESISTE?
Quando mi si chiede che lavoro svolgo…non so esattamente cosa rispondere…sono un’insegnante che è pure attrice e scrittrice? Oppure sono un’attrice che insegna…”drammatizzando”? O, ancora, sono una scrittrice che si avvale della sua più che ventennale esperienza di attrice per dipingere scenari fantastici? Comunque si voglia definire quel che faccio, signori una cosa è certa: MI AVVALGO DEL MULTICOLORATO MONDO DELLA FANTASIA!
SE IO NON MI DIVERTO…COME POSSO PENSARE DI FARTI APPASSIONARE AL MIO PROGETTO?
Signore Professioniste, Professionisti illustri…che siate insegnanti, attori, coordinatori di un team o altro…se avete la responsabilità di coordinare, far entusiasmare e far produrre una squadra, credo che vi sia accaduto di domandarvi “Come posso migliorare il rendimento” (della tal persona, il tal progetto)?
La mia storia professionale, fin qui, mi ha insegnato che il miglior e più redditizio carburante è proprio l’entusiasmo!
E l’entusiasmo lievita, come pasta madre, se alimentato dalla Fantasia!
Per cui in questo articolo vi parlerò di come ho risolto vari “problemucci” emotivi dei miei piccoli scolari, proprio facendo ricorso alla Fantasia.
SE SEI UN VERO CAPO…I TUOI SI FIDANO DI TE!
Ho compreso, già da molto tempo, che uno degli aspetti più interessanti, nonché delle maggiori responsabilità del mio lavoro è che i miei allievi HANNO FIDUCIA IN ME, IN QUEL CHE DICO E IN QUEL CHE FACCIO!
E’ una fiducia pura, onesta, incondizionata della quale solo i bambini sono capaci ed è un immenso privilegio esserne depositari. Come insegnante la ricevi in dono…come capo di un team te la devi guadagnare mettendo mattone su mattone…ti costa fatica ma ti restituisce soddisfazione.
Quell’anno facevo prima elementare. Pochi sanno che anche gli insegnanti “fanno” la classe dei loro alunni e che insieme a loro percorrono sentieri apparentemente già battuti in anni passati, ma in realtà sempre nuovi e ricchi di scoperte.
In prima elementare molte sono le novità cui un bambino deve fare fronte: il passaggio dalla scuola dell’infanzia alla primaria è un salto davvero importante, che non di rado reca paure…paura di non farcela…paura di non poter vedere mamma e papà per tante ore al giorno…paura che quel che devi imparare sia “difficile”. I bambini non di rado ti dicono che è difficile, visto che non lo sanno fare.
Le emozioni che entrano in campo sono molte e di differenti intensità. La storia personale del bambino, i suoi trascorsi, si mescolano alla sua capacità di affrontare l’ignoto…insomma…un passaggio davvero impegnativo.
I miei cuccioli arrivavano talvolta a scuola e denunciavano i classici mal di pancia, oppure sonno, oppure fatica nello stare seduti e desiderio di andare in giardino a correre a perdifiato.
Dapprima ho sfoderato, con discreto successo, le “frasi di circostanza” che avrebbero potuto o dovuto aiutarli…poi, ricordandomi che sono pure un’attrice, ho ricordato il potere straordinario della parola come strumento di persuasione…ed ho giocato!
NEL CASSETTO DELLA MIA CATTEDRA…
Ho cominciato a “prendere” da una scatola invisibile…una pastiglia invisibile…adatta proprio a risolvere il problema che il piccolo aveva in quel momento.
Aveva una forte ansia? Ecco per lui una pastiglia di NIENTEPAUR…insieme alla spiegazione che avrebbe agito meglio insieme a due coccole e abbracci della maestra.
Gli veniva da piangere e non sapeva perché? Nessun problema, perché nel mio cassetto avevo anche una confezione di SCAPPAPIANT e se ne potevano prendere fino a 5 pastiglie, nei casi più gravi.
Mal di pancia? I miei bambini sapevano che va via in dieci minuti se assumi 2/3 pastiglie di SCAPPAMAL che, come tutti avranno capito, appartiene alla stessa casa farmaceutica dello Scappapiant.
Ogni scatolino invisibile occupava il suo preciso posto nel mio cassetto.
Nessuna scatolina poteva essere sovrapposta, altrimenti venivo redarguita da occhietti severi e allarmati che mi notificavano “Ma no, maestra! L’hai messa sopra l’altra, poi non la troviamo più!”…e come dare loro torto? Oltre ai succitati rimedi nell’angusto cassetto dovevano trovare spazio anche FORZAECORAGG, SEIFORT, SONCAPAC, HOIMPARAT, AIUTIN e svariati altri rimedi che la mia memoria, mi scuserete, ha messo fuori produzione…
MA COSA STAVA AVVENENDO DAVVERO?
Pensavo, e penso ancora oggi, che in fondo…non è questo il principio dell’omeopatia? Non è questo il principio di tutte quelle tecniche che ci insegnano ad agire sulla nostra autostima, per MANIFESTARE quel che desideriamo?
Se la persona di cui ti fidi (nel caso di un professionista la persona che si è conquistata la tua fiducia) ti RACCONTA CON ENTUSIASMO qualunque cosa (e guardate che chi scrive canta pure i verbi, per insegnarli!)…quella cosa per te diventa POSSIBILE…se il mio entusiasmo ti sa trasmettere che percorrendo quella strada noi, INSIEME, otterremo il risultato che speriamo…tu ci credi…e cammini con me! Questo io ho imparato dai bambini…anche questo.
COME E’ ANDATA A FINIRE?
Dopo 3…4 mesi di questa pratica, i bambini stessi mi chiedevano i rimedi di cui avevano bisogno…ed erano anche in grado di autoprescriversi il dosaggio! Sapevano che il massimo erano 5 pastiglie…e loro ne chiedevano tante quante il momento richiedeva per “guarire” la malattia.
E’ stato divertente vedere arrivare, un mattino, un papà….medico…che, giustamente, voleva sapere che pastiglie somministravo!
Gli ho aperto il cassetto…sperando nella sua comprensione e nella sua complicità…non ho mai decifrato del tutto l’espressione del suo viso e posso solo ipotizzare cosa la sua mente scientifica possa aver pensato.
Ma anche lui, come me, ha dovuto convenire che…i mali passavano!
E la mia filosofia è: funziona? Basta. Cos’altro mi serve sapere? Funziona!
Perché non esiste rimedio più efficace della fiducia, in se stessi, sicuramente, ma anche in chi ti guida, chi ti mostra, più con la sua energetica presenza che con le parole…che possiede la mappa per aiutarti ad uscire dal tuo labirinto…e accompagnarti verso il tuo prossimo traguardo.
E chi è al comando di un gruppo non può non tenere in debito conto la responsabilità, ma nel contempo il potere di cui dispone.
Perché non credo affatto che sia vero il detto: vedere per credere.
Io credo al contrario: credere per vedere.